giovedì 7 novembre 2013
IL CARABINIERE CHE ARRESTO' MUSSOLINI
Venerdì 8 novembre sarà intitolata una strada di Ravenna a Giovanni Frignani, ravennate, ufficiale dei Carabinieri, ucciso alle Fosse Ardeatine. La storia della resistenza e del conseguente sacrificio dell'ufficiale comincia il 25 luglio del 1943, con l'arresto di Mussolini ordinato dal re, di cui Frignani coordinò le operazioni. Da quel momento entra nella lista nera di fascisti e nazisti. Con l'8 settembre tutti i militari italiani diventano ostaggio dell'occupante tedesco (in 600mila finirono nei campi di concentramento), e l'Arma dei Carabinieri Reali è sciolta. Tra coloro che riuscirono a resistere si formò il fronte clandestino di resistenza dei Carabinieri, con Frignani a dirigerne il servizio informazioni. Nascosto a Roma nella casa di una famiglia amica, vive clandestino per qualche mese, poi, a causa di una delazione, il 23 gennaio del 1944 è arrestato e condotto nelle prigioni di via Tasso, dove viene barbaramente torturato. Intanto, nella capitale in sfibrante attesa dell'avanzata del fronte alleato, le cose precipitano.
In seguito alla feroce rappresaglia nazista delle Fosse Ardeatine che seguì all'attentato di via Rasella, i primi a finire nella lista dei 335 martiri stilata da Kappler furono proprio i carabinieri detenuti in via Tasso e a Regina Coeli. In tutto saranno dodici, tra loro Frignani. Insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
QUI L'INIZIATIVA
(Nella foto i dodici carabinieri trucidati alle Fosse Ardeatine. Il terzo da sinistra, nella fila in alto, è Giovanni Frignani)
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