mercoledì 8 gennaio 2014

I RAGAZZI DI SCIESOPOLI


La storia dei bambini profughi di Selvino merita di essere conosciuta, e la sua memoria mantenuta viva. In questa località alpina del bergamasco abitarono, tra il 1945 e il 1948, 800 bambini ebrei, orfani dell'Olocausto. Furono ospitati in una struttura chiamata Sciesopoli, una ex colonia invernale per la gioventù fascista. Sciesopoli fu un centro di transito (Centro della Youth Aliyah) per portare salvi in Israele, attraverso il grande movimento dell'immigrazione clandestina verso la Palestina britannica, tanti giovani, bambini e adolescenti provenienti dai campi profughi d'Europa. Grande promotore fu Raffaele Cantoni, che con il suo gruppo radunò i primi bambini salvati dai conventi e dai monasteri. Poi il testimone fu raccolto dai soldati della Brigata Ebraica, che sfruttarono la loro posizione privilegiata all'interno delle forze armate alleate nell'Europa liberata. In particolare un militare della Brigata, Moshe Zeiri (nella foto mentre dirige il coro dei bambini di Sciesopoli) ne guidò la scuola.



In questi giorni si è attivata una PETIZIONE, per scongiurare che venga cancellata la traccia di questo piccolo monumento alla memoria della rinascita ebraica dopo la Shoah.


(A riprova del successo che sta avendo l'iniziativa - la petizione ha già raccolto un migliaio di firme in più di quelle segnalate dal sito qui sopra -, anche i giornali nazionali cominciano a parlarne,come questo articolo del FATTO QUOTIDIANO).